mercoledì 6 ottobre 2010

Esercizi di respirazione cosciente

Spesse volte ci capita di essere angosciati, arrabbiati, agitati ecc... questo significa che la nostra mente non è tranquilla, ma è in preda delle sue stesse illusioni e ci impedisce di vedere le cose come sono realmente.
Abbiamo bisogno in questi momenti di fermare la mente, di calmarla... ed è proprio questo lo scopo principale della meditazione buddhista.
Posterò qui alcuni esercizi di respirazione cosciente, quella pratica che il il Mahasatipatthana Sutta definisce come "l'unica via".
Gli esercizi sono presi dal libro "toccare la pace" di Thich Nhat Hanh.

1- Il primo esercizio è la respirazione cosciente in sè stessa: il praticante si sieda in una posizione comoda e inizi a inspirare ed espirare... mentre inspira egli ripeta coscientemente nella sua mente "Inspirando, so che sto inspirando" o più semplicemente ripeta "Dentro"... mentre espira invece ripeta coscientemente nella sua mente "Espirando, so che sto espirando" o più semplicemente "Fuori". Questo esercizio è essenziale per calmarci e ci rende consapevoli del presente, del "qui ed ora". Quando ci sentiremo pronti possiamo passare al secondo esercizio.

2- Il praticante si sieda in una posizione comoda e inizi a inspirare ed espirare... mentre inspira egli ripeta coscientemente nella sua mente "Inspirando, mi vedo come un fiore" o più semplicemente ripeta "Fiore"... mentre espira invece ripeta coscientemente nella sua mente "Espirando, mi sento fresco" o più semplicemente "Fresco". Tutti noi siamo fiori, ma con il tempo, se non ci custodiamo bene, rischiamo di appassire... questo esercizio serve per "innaffiare" il nostro fiore interiore e ridargli la sua vera freschezza, affinchè gli altri possano beneficiare di ciò.

3- Il praticante si sieda in una posizione comoda e inizi a inspirare ed espirare... mentre inspira egli ripeta coscientemente nella sua mente "Inspirando, mi vedo come una montagna" o più semplicemente ripeta "Montagna"... mentre espira invece ripeta coscientemente nella sua mente "Espirando, mi sento solido" o più semplicemente "Solido". La montagna rappresenta la forza del distacco, il distacco (ovviamente) che dobbiamo praticare nei confronti delle passioni. Molte persone non sanno come trattare le proprie emozioni, ne sono dominate e si sentono come nel mezzo di una tempesta... alcuni addirittura arrivano a concepire l'idea del suicidio. Attraverso questa meditazione, sviluppiamo il distacco dalle nostre illusioni, questo non significa però fuggire dai problemi! I problemi si affrontano faccia a faccia, ma attraverso questa meditazione possiamo affrontarli con maggiore forza.

4- Il praticante si sieda in una posizione comoda e inizi a inspirare ed espirare... mentre inspira egli ripeta coscientemente nella sua mente "Inspirando, mi vedo come acqua tranquilla" o più semplicemente ripeta "Acqua"... mentre espira invece ripeta coscientemente nella sua mente "Espirando, rifletto le cose per come sono" o più semplicemente "Riflettere". L'ignoranza delle cose per come sono realmente è la causa della nostra sofferenza... non riusciamo a vedere le cose per come sono realmente, le percepiamo permanenti, eterne, esistenti e per questo ci attacchiamo ad esse. Tuttavia esse non sono affatto permanenti, sono invece illusorie e prive di sostanzialità, pertanto l'attaccamento ad esse non può che portare sofferenza e dolore. Quando la mente è calma riesce invece a vedere le cose per come sono realmente... esse si rispecchiano nelle acque della nostra mente nel loro vero modo d'essere. Solo abbattendo l'ignoranza possiamo liberarci dalla sofferenza!
La luna rasserenante del Buddha viaggia nel cielo della somma vacuità. Se il lago della mente è calmo, la luna splendente si riflette in esso.

5- Il praticante si sieda in una posizione comoda e inizi a inspirare ed espirare... mentre inspira egli ripeta coscientemente nella sua mente "Inspirando, mi vedo come spazio" o più semplicemente ripeta "Spazio"... mentre espira invece ripeta coscientemente nella sua mente "Espirando, mi sento libero" o più semplicemente "Libero".  Come dicevo prima, l'attaccamento genera sofferenza... cerchiamo sempre di riempirci di cose e viviamo nel terrore di perderle (cosa assolutamente certa, dato che le cose sono impermanenti). Il nostro scopo è dunque quello di lasciar andare le cose, di distaccarcene (interiormente), in poche parole di fare spazio... fino a che non diventiamo noi stessi lo spazio e ci liberiamo dalle sofferenze, dalle ansie e dalle paure.

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